A partire dal mese di giugno la Chiesa di Bologna e le comunità locali daranno l’avvio alle celebrazioni preparatorie alla grande festa diocesana della Beatificazione di don Giovanni Fornasini che si svolgerà domenica 26 settembre alle ore 16 in San Petronio a Bologna.
Da qui, la necessità di una immagine che rappresentasse don Giovanni Fornasini, un logo che ne sintetizzasse l’essenza.
Abbiamo chiesto a Benedetta Lolli, 27 anni, ideatrice di tale logo, nonchè curatrice della grafica di locandine e roll-up che saranno posti in chiese significative per la figura e la vita di don Giovanni, di descriverci come è giunta a tale immagine; Benedetta è laureanda magistrale in Architettura all’Università degli Studi di Firenze e ci ha raccontato che “nell’immaginare le prime bozze del logo per la Beatificazione, mi sono chiesta quale fosse la prima cosa a venirmi in mente nel pensare a don Giovanni: quasi subito, ho pensato ai suoi occhiali e alla sua bicicletta. Sono partita da lì: sono due oggetti semplici, immagini familiari a chiunque lo abbia conosciuto e lo ricordi, a chi ha avuto il privilegio di incontrarlo e a chi, come me, l’ha incontrato tramite le fotografie, la Storia, i racconti, l’ascolto delle testimonianze.”
Benedetta, vive da sempre a Marzabotto e fin da bambina ha respirato l’aria di Monte Sole, infatti “all’interno degli occhiali, – continua a raccontarci – al posto delle lenti, ho voluto collocare due luoghi specifici e importanti, a mio parere, nella vita e nel ricordo di don Giovanni: la Chiesa di San Tommaso di Sperticano, dove fu parroco e pastore della comunità dal 1942, e il cimitero di San Martino di Caprara, dietro al quale fu ritrovato il suo corpo alla fine della guerra. Penso che la vita, il martirio e l’esempio di don Fornasini passino per questi posti, proprio perché danno testimonianza del dono di sé, del sacrificio e dell’amore per gli altri, quello Vero e disinteressato. Anche per questo ho deciso di porre al di sopra del disegno una frase di don Giovanni, che recita: “Ogni cosa sottratta all’Amore è sottratta alla Vita“.
Familiarità di oggetti e di luoghi, quindi, abbinati ad una frase del martire don Giovanni, perfettamente in linea con la sintesi del messaggio evangelico e della vita di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.” [Gv 15,13]