La Repubblica degli Illusi

Statuto della Repubblica degli Illusi”

La classe di seminario di Don Giovanni Fornasini riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1942. Celebrando l’ultima Pasqua in seminario, scelgono un progetto di vita in cui si promettono di sostenersi reciprocamente anche quando la pastorale li destinerà in luoghi distanti. Per essere fedeli al progetto costituiscono una originale associazione, la «società o repubblica degli illusi», con cui intendono reagire alla durezza dei tempi e all’ironia di quanti, esperti del divario fra il progetto e la realtà, li chiamano «poveri illusi» . Il 5 aprile 1942 stilano lo statuto e lo firmano: Giovanni Fornasini si nomina povero illuso parroco di Stanganaro; don Luciano Gherardi bidello.

Noi siamo i seguaci di Colui che il mondo cieco ha chiamato il più grande illuso della storia…

Motto: “Contro corrente”.

Arma: “Il buon esempio”.

Scopo: perché i membri delle camerate alle quali gli illusi appartengono diventino santi sacerdoti.

Vogliamo essere il lievito che agisce nascostamente nella massa, per la massa.

Regole e statuti:

1. Gli illusi pregheranno periodicamente per scopi particolari che verranno designati volta a volta;

2. Procureranno di rispettare in modo particolare i Superiori cercando di non fare mai osservazioni sul loro operato, ma attenendosi sempre ai loro ordini e consigli.

3. Non si lamenteranno mai dei sacrifici che le contingenze impongono ma le offriranno a Gesù per il bene di tutti. Cercheranno in qualche modo di alleviare i sacrifici degli altri.

4. Useranno con tutti i compagni grande carità.

5. Esortazioni: si esortano gli illusi ad usare fra di loro la correzione fraterna, nei limiti che la prudenza consentirà. Potrà usarsi un segno convenzionale: quando un illuso riprende o inizia un discorso di critica o mormorazione, o comunque, il segno del fratello illuso gli ricorderà di essere veramente… illuso.

6. Gli illusi si impegnano a essere sempre i primi nella puntualità per ogni atto comune.

7. L’illuso sia sempre portatore di allegria tra i compagni. Si faccia promotore di belle iniziative e allegre trovate.

8. Gli illusi abbiano un saluto convenzionale, da determinarsi di comune accordo. Tale segno, sempre di comune accordo, potrà essere variato.

9. Gli illusi si sceglieranno un protettore.

10. Di questo statuto dovrà essere distribuita copia a tutti gli illusi, portante la firma autografa di tutti gli altri.

Bologna, 5 aprile 1942, giorno di Pasqua

Legge marziale della Società degli Illusi, maggio 1942

Ogni giorno del mese di Maggio un compagno della repubblica degli illusi propone agli altri una riflessione e un fioretto. Riportiamo quelli in cui Gherardi riconosce la grafia di don Giovanni

11 maggio — Illuso, non la sapienza, non il successo son gioia perfetta. Cristo è la tua gioia! Sei suo e non ci pensi… sei suo e cerchi quanto non è Lui, e ti fermi alle creature e ti attacchi alle cose… sei suo e non vuoi la veste della derisione, il diadema di spine, l’ingiusta condanna… sei suo e ricusi di condividere il suo letto, la croce… sei suo e ti lamenti e hai paura e sei triste… Chi veglierà con te la notte buia, chi ti porgerà le mani nella solitudine? Maria causa di gioia! Con lei si risale la strada buia per tornare alla luce e riprendere e ricantare il Magnificat della vita sacerdotale. Vita che esalta nel piccolo illuso la grandezza di Cristo Gesù, Sacerdote col suo sacerdote!…

19 maggio — La santità è fatta non di verbi, ma di avverbi. Il sacerdozio non è via di mezzo. Esige santità e promette gioia, ma è avaro del suo dono ai pusillanimi e si converte in tortura per i profanatori. Illuso, mettiti nel Cenacolo insieme agli Apostoli e prega Maria che ti ottenga dallo Spirito Santo gioia, luce e calore.

27 maggio — Più l’illuso farà madre sua Maria, per amor vivo, per fiducia illimitata, più la maternità celeste si mostrerà a lui, fino al miracolo, se occorre. Sta per finire Maggio, le preoccupazioni crescono ogni giorno e minacciano toglierci quella «pace di Paradiso» che ci siamo proposti. Fissiamo la Stella, chiamiamo Maria causa di gioia, Lei che accompagna l’illuso ora per ora, fino al giorno della grande gioia, la Prima Messa!

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